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Era inverno e frequentavo la terza elementare, da qualche tempo tra i miei compagni si faceva un gran parlare di cappotti firmati. Ingenuamente non avevo ben capito il senso esatto del discorso, però se tutti ne parlavano sicuramente doveva essere qualcosa di importante. Così alcuni giorni dopo sono tornato a scuola fiero perchè anch’io avevo un cappotto firmato….da me!

Questa storia è rimasta nascosta per anni finchè non mi è tornata in mente poco dopo aver ripreso in mano pennelli e aerografo dopo una lunga pausa. Pausa nella quale mi sono dedicato a laurearmi in scienze della comunicazione prima, e a costruire una professione da web designer poi. La prima reazione a questo ricordo è stata un sorriso, con il passare del tempo però la consapevolezza che forse a 8 anni non avevo tutti i torti è aumentata insieme con la voglia di realizzare e firmare qualcosa di mio, ancora una volta.

Autodidatta per vocazione ho sempre sperimentato e scoperto nuove tecniche guidato dall’entusiasmo e dalla curiosità. Essermi innamorato dell’aerografo e aver seguito un corso intensivo con il maestro iper realista americano Dru Blair, mi ha permesso di ampliare i miei orizzonti artistici sia sotto l’aspetto tecnico pittorico, sia per la varietà di materiali su cui avrei potuto operare, facendomi maturare la convinzione che il supporto sia parte integrante del dipinto. Sono nate opere su oggetti e materiali più diversi come ardesia, legno, vetro, specchi e neoprene. Il rapporto con superfici diverse per resistenza e tenuta e mi ha portato alla scoperta della resina epossidica prima solo come “protezione” delle opere e successivamente come parte integrante di esse.

Come sono arrivato ai tavolini da caffè? Beh è stata un percorso molto naturale in realtà: mi affascina il pensiero che un mio pezzo sia nello stesso tempo un’opera unica con molte ore di lavoro alle spalle e un oggetto di uso quotidiano che dialoga con l’arredamento e i quadri appesi. La cosa più buffa è che ora, ogni volta che firmo un tavolino, mi torna in mente il cappotto!

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